Descrizione
Il Santuario dell’Immacolata fu costruito in sostituzione dell’antica cappella dell’Angelo Custode, dove, dal 1623 era collocata una statua dell’Angelo custode, una dell’Immacolata ed un piccolo battistero su una colonna di marmo.
Il nuovo tempio fu voluto a seguito della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Promotori ne furono i sacerdoti Don Giovanni Micillo e Don Stefano Spena. Il progettista fu l’ing. Gregorio Micillo. Nell’aprile del 1855 si avviarono i lavori di costruzione del nuovo edificio e l’8 settembre 1866 la chiesa fu benedetta. Nel 1919 si ottenne il decreto con il quale il santuario fu aggregato alla Basilica vaticana.
La Chiesa è costituita da una grande navata con quattro cappelle su ciascun lato.
La facciata, divisa in due ordini con una trabeazione aggettante, reca al primo ordine un portale incorniciato da due colonne doriche ed una mensola aggettante. Ai lati del portale sono visibili una coppia di paraste con capitello ionico. Il secondo ordine presenta un finestrone arcuato con ai lati decorazioni in stucco. Chiude la verticalità della facciata un timpano triangolari. Ai lati della facciata si distinguono due corpi il cui registro inferiore è realizzato a bugnato; al di sopra della trabeazione si aprono due vani arcuati di cui quello di sinistra funge da campanile.
La navata è coperta da una volta a botte unghiata; le cappelle laterali, comunicanti tramite un’apertura arcuata, sono coperte da volte a botte con decorazioni a stucco ed affreschi ad opera del Cozzolino e del Serino.
Nella parte presbiterale è collocato un altare in marmo policromo. La mensa e l’ambone sono mobili e si presentano in legno scolpito. Al di sopra dell’altare è presente una nicchia in stucco e decorazioni marmoree, dove è collocata la statua della Vergine Immacolata. Ai lati dell’area presbiterale, in corrispondenza delle paraste è presente un coro ligneo. Chiude il presbiterio una balaustra in marmo policromo e due candelabri con base in marmo e struttura in bronzo a con corpi illuminanti ad incandescenza.